Quanto dura un materasso?
Tralasciando i prodotti della grande distribuzione, le mirabolanti offerte televisive, i golosissimi prezzi che appaiono su Amazon, che sotto sotto (nemmeno tanto) nascondono prodotti di qualità dubbia dal risultato scarso, quanto deve durare un buon materasso?
Il materasso non né uno yogurt che riporta la data di scadenza sulla confezione, né un elettrodomestico che smette di funzionare da un momento all’altro e quindi corriamo a cambiarlo. Un materasso è un oggetto che subisce un deterioramento graduale, molto lento nei primi anni di vita per poi diventare sempre più rapido ed evidente.
Questo deterioramento non è sempre uguale e varia da caso a caso: lo stesso materasso dopo 10 anni potrà apparire ancora integro (o quasi) se ci ha dormito una persona molto leggera, mentre se lo avesse usato una persona di corporatura robusta certamente si noterebbe un degrado maggiore.
Ancora oggi è frequente ricevere in negozio persone orgogliosissime del proprio materasso perchè “Guardi, se lo vedesse… dopo vent’anni sembra ancora nuovo.”
Te lo dicono così contente che a me spiace molto dover spiegare che ciò che vedono come un fattore positivo in realtà non lo è, anzi è un lato negativo se lo consideriamo basandoci sui parametri del sano dormire moderno.
Significa infatti che il loro materasso “perfetto dopo vent’anni” era talmente rigido (un tempo -e ancora oggi molti lo fanno- si sceglieva il materasso basandoci quasi esclusivamente sulla sua rigidità convinti che facesse bene alla schiena) che in vent’anni non ha fatto niente, è rimasto lì, fermo, neanche si accorgeva probabilmente che qualcuno ci si era sdraiato sopra. Se al posto del materasso avessero acquistato un pavimento, sarebbe rimasto integro per cinquant’anni ma, come potete ben capire, non ci avrebbero certo dormito bene.
Purtroppo acquistare all’epoca materassi soffici ed accoglienti avrebbe significato dormire in una sorta di conca, in una specie di amaca perchè i materiali disponibili allora si sarebbero comportati così. In dieci, quindici, vent’anni, la tecnologia è andata avanti, i materiali hanno fatto progressi, i concetti sono cambiati.
I nuovi concetti uniti ai nuovi materiali consentono al corpo umano di essere accolto dal materasso con naturalezza; finalmente il materasso svolge un lavoro: è lui che si adatta a noi e non viceversa.
Quando ci sdraiamo esso deve avere al suo interno un “motore” capace di muoversi in simbiosi con noi e un “cervello” che comprenda immediatamente come è fatta la persona ed esattamente in quale posizione si sia messa. Più potenti saranno “motore” e “cervello”, migliore sarà la prestazione del materasso e migliore sarà il nostro riposo
E’ evidente però che adattandosi notte dopo notte ad ogni nostro piccolo movimento esso compia uno sforzo continuo a differenza dei materassi di una volta. Non si può quindi pretendere da un prodotto moderno che faccia durate ventennali perchè già dopo dieci anni sarà stanco e affaticato ma, a differenza del suo predecessore, in questi dieci anni ci avrà fatto riposare come si deve.
Ricapitolando:
Se dovete cambiare materasso non basate la scelta solo sulla rigidità ma ricordate che oggi sono molti i parametri da considerare; trovate un bravo consulente per il riposo che sappia consigliarvi il giusto prodotto proporzionandolo alle vostre corporature, posture, eventuali problematiche ed esigenze.